Ciao a tutti,era qualche giorno che ci pensavo e poi mi sono deciso a pubblicare queste righe che mi costano non poca fatica mentale ed emotiva. Un anno fa esatto,molti amici hanno perso la casa,le loro attività,la loro tranquillità e la loro vita non sarà forse più la stessa. Impegnato l’estate scorsa a Finale Emilia e Rovereto con la Protezione Civile,ho visto cose di fronte alle quali era impossibile non sentirsi “chiamati a dare una mano”;il fatto d’essere a casa nostra a mettere insieme i cocci…era davvero difficile da digerire ed emotivamente pesante da sopportare.Ho visto amici perdere non uno ma tre appartamenti in tre paesi diversi,ho visto colleghi perdere le loro produzioni in un attimo:bottiglie di vino in mille pezzi a terra,forme di Parmigiano distrutte a migliaia,gente sfollata a “data da definirsi”,anziane signore che abbandonavano per sempre la casa in cui avevano vissuto una vita già sapendo che non sarebbero più rientrate e che non avrebbero potuto morire fra i loro affetti,ho visto anche il padre di un amica ammalarsi di tumore pochi giorni prima di finire in tenda e morire di lì a pochi mesi proprio in tenda ma esser contento di morire in compagnia(mi viene freddo solo a pensarci!);ho visto anche imprese ripartire con le proprie gambe,tensostrutture montate a meno di una settimana dal sisma per continuare a garantire lavoro alla gente e poter continuare a “fare una vita normale”; parlare troppo però non sarebbe sufficiente per spiegare quanto é successo e quanto i nostri cugini della bassa hanno vissuto e sopportato.Nell’ultimo anno qui in Emilia non ci siamo fatti mancar nulla:Inverno 2012 nevicate record(3.5 mt.a Cesena,1.5 mt. in Emilia),poi il terremoto,segue l’estate più secca del secolo che ci fa guadagnare la medaglia d’oro dei posti più siccitosi in Italia,poi di nuovo neve e piogge torrenziali con frane enormi in ogni dove(900 solo in provincia di Modena),poi la grandinata record di pochi giorni fa condita dal tornado di Castelfranco Emilia,insomma…qualsiasi cataclisma vi venga in mente,qui l’abbiamo passato di recente. Ma non voglio piangermi addosso,voglio fare quello che noi a Modena siamo soliti far sempre :vedere il bicchiere mezzo pieno anche in situazioni del genere!In copertina pubblico allora una didascalia che gira nel web in questi giorni e che fa davvero capire qual’é lo spirito che anima l’emiliano DOC. Poi pubblico anche una serie di foto del 30 maggio scorso fatte da me a Cavezzo,forse il posto davvero più colpito…un posto che non ha più una piazza e non solo ma dove la laboriosa gente della bassa si é tirata su le maniche e con la forza dello spirito e una grandissima dignità(che insegna a tutti!!!) ha saputo ripartire anche senza avere uno Stato alle spalle(ancora non si sono visti fondi per la ricostruzione!!!),contando solo ed esclusivamente sulla proprio voglia di ricominciare e sulla propria capacità di voltare pagina perché,come leggete in copertina…l’unica cosa che fa davvero paura all’emiliano é…di rimanere senza Lambrusco in cantina!!! Un abbraccio ai cugini della bassa:per non dimenticare e…per avere la forza di guardare sempre avanti!!!
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